pensieri.parole.fantasia: gennaio 2017

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venerdì 27 gennaio 2017

Calion -gli alieni siamo noi- *Inizio dalla fine* cap 1

Ma ciaoooooo parto a razzo dicendovi solo che lasciare questo blog è stata la cosa più difficile per me...ero totalmente bloccata(non che ora sia tanto diverso) ma spero che con il vostro aiuto e sostegno qualcosa finalmente si sblocchi...cosi eccomi qui con un libro che avevo scritto tempo fa ma mai finito! e voglio dedicarlo a tutti voi, spero vi piaccia ^_^ e bentornati nella mia immensa fantasia ;P



L’ultimo giorno di Scuola era sempre il più felice, soprattutto per Alyssa Deverot. E quello era il più importante, che l’avrebbe divisa dalla scuola e la buttava nella vita vera. << Lisa, sveglia o farai tardi al tuo diploma! >> La voce di Candice; sua madre la risvegliò dai suoi pensieri. << Sono sveglia! >> Urlò lei verso la porta. In realtà non aveva dormito molto, era molto agitata. Si guardava allo specchio, con indosso la toga blu e oro della sua scuola. I biondi capelli che si scurivano alla radice ricadevano morbidi sulla toga. << oggi è il grande giorno. Da oggi inizia la vera avventura. >> Sorrise al suo riflesso e girandosi verso la scrivania prese il cappello per provare la tenuta completa. Il suo sorriso illuminò tutta la stanza. Era contenta, finalmente avrebbe fatto ciò che le piaceva più di qualsiasi altra cosa, viaggiare. << Tesoro andiamo! >> Candice irruppe nella stanza. Non era una donna che esprimeva molto i sentimenti, ma la gioia che ebbe nel vedere sua figlia con quella toga la riempì di orgoglio. Di solito Lisa non si preoccupava di nulla, ma quella mattina no, quello era un giorno troppo importante per lei, in più era stata scelta per il discorso di fine anno. Lungo il tragitto continuava a ripetere a mente il suo discorso. E di colpo sembrò sfuggirgli di mente, anche perché non lo aveva appuntato da nessuna altra parte se non i suoi pensieri. << stò per andare in iper-ventilazione! >> Avvisò sua madre che sorrise. << Prendi un bel respiro e ricorda sempre, “ la calma è la virtù dei forti! ” >> Certo quel consiglio era tipico di una madre. << si certo, ma stiamo parlando di me ricordi? >> Chiarì subito lei sottolineando quanto fossero diverse. << bhé in tal caso so già come andrà a finire! >> Quella risposta fece sorridere Lisa, togliendola per un attimo dai suoi pensieri. L’aria fuori era tiepida. Lisa chiuse gli occhi tirando la testa fuori dal finestrino. Voleva sentire l’odore che tanto si sentiva ogni volta che passava lungo quella strada in mezzo alle colline. Un profumo di erba fresca e di rugiada, che la facevano sentire bene; l’odore della terra e di tutto ciò che era selvaggio la faceva stare bene. La sensazione però non durò molto, e pochi minuti dopo si ritrovò davanti il grigio cancello della scuola. << ci vediamo dopo, andrà bene tranquilla! >> Un abbraccio al volo e le loro strade si divisero li. Lisa avrebbe voluto seguirla, e essere spettatore invece di trovarsi su quel palco. Non ci credeva neanche lei ma aveva ansia addosso. Infilò il cappello, Non appena oltrepassò la porta la sua classe si accalcò intorno a lei. Era una delle poche classi dove andavano tutti d’accordo. << Lisa, finalmente, non si comincia senza di te! >> Rudy la prese in braccio in preda anche lui dall’agitazione. << veramente pensavo  quasi di non venire……… >> Nessuno dei suoi compagni fece una mossa. << dai scherzavo, non vedo l’ora di andarmene via di qui, senza offesa! >> Angelica la abbracciò forte. << guarda che neanche noi morivamo dalla voglia di averti ancora tra le scatole sai ahahaha. >> La sua risata trasportava sempre tutti, era la mascot della classe; con i capelli cosi colorati e il modo tutto suo di vestire cosi caotico e tutta via impeccabile. << Facciamoci una foto, voglio portare le vostre facce con me, razza di ragazzacci! >> Lisa diede il cellulare ad un'altra ragazza che era li con la rispettiva classe. << Dite Libertà! >> Avvisò la ragazza prima di scattare. Lisa si strinse tra Angelica e Rudy, i suoi migliori amici << LIBERTA’! >> Urlarono tutti, e immortalarono cosi quel momento unico e carico di emozioni. Di colpo si sentì un poco meglio << andiamo ragazzi, facciamogli ricordare l’ultimo giorno. >> Rudy e Angelica la seguirono sul retro, dove si teneva da cerimonia. Senza farsi vedere piantarono a terra tanti e tanti fuochi d’artificio. << non ci passeremo dei guai? >> Domandò Angie. << o andiamo, che vuoi che ci facciano; sospenderci? Non credo! >> Disse Lisa. << al massimo ci ringrazieranno. >>  aggiunse Rudy, che la appoggiava in ogni pazzia. << Ok Rudy, non appena finito il discorso accendi la miccia! >> I ragazzi iniziarono a varcare la soglia che portava al campo, aspettarono la loro classe e si unirono come se niente fosse. Il preside iniziò il discorso generale, il classico discordo che dicono quanto noi siamo stati in gamba durante l’anno, che tradotto nel linguaggio dei professori voleva significare “ siete stati una palla al piede, finalmente ci libereremo di un po’ di gente ”. Le persone erano un infinità, avevano gli occhi di tutti addosso mentre a uno a uno venivano chiamati sul palco per ritirare il diploma. Mentre Lisa salì sul palco si guardò tra le persone sedute, vide sua madre con gli occhi colmi di gioia, e accanto a lei suo padre. Di punto in bianco la sua sicurezza tornò quella di sempre. Lo salutò con un grande sorriso. Era da tempo che non lo vedeva, e niente era più bello che vederlo li in quel giorno tanto importante. E le faceva ancora più piacere vedere sua madre e suo padre insieme, anche se solo metaforicamente, ma lei non soffriva per questo. Il loro divorzio era stata una cosa consenziente, e lei non aveva sofferto, perché anche se lontani ci sono sempre stati l’uno per l’altra. Secondo Lisa si amavano ancora, ma i dilemmi della vita li portavano sempre ai lati opposti del mondo, e molte delle volte era colpa del lavoro di suo padre Tayler. Il fatto di essere un esploratore lo teneva lontano sua madre e lei non lo sopportò più. Ma Lisa nutriva ancora speranza nel loro amore. Aspettò sul palco che il preside diplomasse tutti, ma continuava a guardare suo padre. Con il solito orologio al polso, in pelle marrone resistente all’acqua che gli aveva regalato tanti anni fa. Con la giacca nuova, i capelli brizzolati  al vento e qualche ruga in più intorno agli occhi. Ma c’era una cosa che amava più di ogni altro in suo padre; Il sorriso che aveva negli occhi quando rideva. L’azzurro dei suoi occhi gli sembrava quasi brillare ogni volta che la guardava cosi. Amava sua madre, ma il rapporto che aveva con suo padre non aveva paragone. << Alyssa Deverot! >> Udì una voce ma non si mosse, era troppo presa dai suoi pensieri. << Lisa! >> Una botta da parte di Angie la fece trasalire, e le indicò il microfono. Con una forza tutta nuova e l’applauso di tutta quella gente si diresse verso il microfono pronta per il suo discorso. << Salve a tutti, spero di non annoiarvi troppo con il mio patetico discorso, ma dicono che sia tradizione quindi eccoci qua. Che dire, sinceramente non lo so neanche io. Posso parlarvi da sognatrice, perché non so cosa ci aspetterà fuori da questa scuola, magari sarò una disoccupata a vita, o magari farò fortuna grattando un semplice gratta e vinci. Non so cosa augurare agli studenti di questa scuola, perché il futuro nessuno sa come sarà. Ma voglio dire una cosa a tutti quelli che pensano che tutto finisca qui; gli amici, la felicità, la giovinezza, non finiscano qui. La vita li fuori è pronta per farci vivere la nostra avventura, è pronta alla nostra vita. Quindi visto che ce ne è stata concessa una sola godiamocela al meglio avverando tutti i sogni possibili e dando un senso a tutto ciò che per noi è importante. Il futuro come ripeto non lo conosco, però mi piace buttare ad indovinare, e credo che da qui comici la nostra libertà la nostra nuova vita, e non bisogna avere paura se questo ci porterà lontano, perché i viaggi più importanti sono quelli che poi alla fine ti riportano a casa contento della vita che abbiamo vissuto! Quindi ragazzi diamo inizio al CASINOOOO!!!! >> Lisa alzò le mani al cielo buttando il cappello in aria, gli altri studenti la seguirono e come da programma i fuochi d’artificio iniziarono a scoppiare colorati nell’aria. Il preside la guardò di traverso, lei sollevò le spalle, mentre gli ospiti si riprendevano dal leggero spavento e applaudirono estasiati. La cerimonia finì di li a poco e non appena le fu possibile si scaravento tra le braccia di suo padre. << Il discorso più strano mai sentito ahahah sempre la solita casinista >> Non gli rispose, lo abbracciò forte assaporando l’odore di bosco e libertà che portava con se. Secondo Lisa se la libertà  doveva avere un profumo, sarebbe stato quello di suo padre. << Chissà perché non mi sorprende che la cosa non fosse programmata! Quando imparerai! >> Si aggiunse Candice. << o andiamo, è il loro giorno, è giusto che lo festeggino come vogliono. >> Lisa si riprese dal suo annegare di profumi e abbracciò anche sua madre. << Calma e rilassati mamma, la scuola è ancora in piedi no! >> Taylor iniziò a ridere grossamente. << deve essere incoraggiante? >> Aggiunse Candice con una punta di amaro in bocca. << sempre la solita seria! >> Uralò Lisa allontanandosi da loro raggiungendo  Rudy e Angie. I genitori di Lisa la guardavano da lontano mentre si godeva il rinfresco con i suoi amici. << l’hai sentito il suo discorso? >> Incalzò sua madre. << certo che si, la nostra bambina è cresciuta ormai. >> Candice si fece seria. << Sono mesi ormai che non parla d’altro che del suo viaggio dopo il diploma! >> I capelli chiari della donna si scossero da un colpo di vento. Le mani le si strinsero lungo la gonna stretta e scura creando qualche grinza su quella stiratura perfetta. << lo so, conosco la tua preoccupazione, ma lei è fatta cosi, non puoi tenerla qui, lei non è… >> L’uomo si fermò. << non è come me, è questo vero! >> Rispose, perché sapeva che era davvero ciò che pensava Taylor. << sarà anche come dici tu, ma non se ne parla, non la lascerò andare via da sola  anche se dovesse odiarmi a morte. >> Il padre di Lisa le si avvicinò poggiando le una mano sulla spalla; il viso totalmente rilassato. << stai parlando perché hai paura per lei o per te stessa Candice! >> Gli occhi scuri della donna si gonfiarono di lacrime, non lo faceva per proteggerla, ma perché se se ne fosse andata anche lei sarebbe rimasta sola, e questo Taylor lo aveva capito da tempo ormai. Cercava sempre di proteggerla, e più lo faceva, più Lisa bramava la libertà. << perché tutti quelli che amo prima o poi vanno via da me? >> Taylor la strinse forte, avrebbe tanto voluto dirgli che l’amava ancora, ma non poteva. << non sei sola, e non lo sarai mai. Facciamo cosi, la porterò in viaggio con me, cosi saprai che è al sicuro, e in pochi mesi la riporterò qui. Anzi, ho un lavoro qui vicino, cosi sarà molto più facile e lei si abituerà stando qui, e anche tu nel vederla lontana tutto il giorno!!!  >> Candice si abbandonò tra le braccia del marito che tanto odiava e amava al tempo stesso. << siete due teste calde, ma ok. >> Finalmente Taylor si decise a lasciarla. << per questo ci servi tu a tenerci a bada. >> Lisa si guardò intorno e vide i suoi abbracciati e sorridenti, “ una buona cosa” penso, non sapendo che l’argomento della loro conversazione era molto meno piacevole per loro di quanto potesse sembrare ai suoi occhi. << ragazzi ci vediamo questa sera alla festa in piscina! Ora vado a farmi coccolare dai miei parenti e i loro regali >> Angie se ne andò, e dopo qualche minuto anche Rudy la lasciò. << Discorso interessante signorina Deverot. Tutta questa voglia di scappare via di qua? >> Il preside la intercetto stringendole la mano con forza. << no signore, solo sento che questo posto inizia a starmi stretto, e voglio provare l’esperienza di vivere una vita a pieno, sapendo di averla vissuta al meglio e al massimo. >> Il preside si passò la mano sulla testa calva. << è un percorso ambizioso, le auguro di poter realizzarlo al meglio. >> Le tese di nuovo la mano. << grazie preside Trever, e auguri con i prossimi studenti. >> Lo lasciò li con altri studenti, mentre se ne tornava dai suoi genitori. << pronta per andare a casa? >> Lisa annui, non era mai stata più pronta come quel giorni. La doccia calda e la cena buonissima di sua madre la fecero rinascere, ma non era il momento di riposare. Era l’ora della festa. << dove vai? >>  chiese sua madre. << alla festa in piscina, Perché che succede? >> Aveva notato una vena alquanto strana nel suo sguardo. << niente, va pure, te lo dirò dopo. >> Era troppo eccitata per la festa, e lasciò sua madre sulla porta.  La macchina suonò, erano i ragazzi. << ok, non aspettatemi alzati, andate a fare un giro no? >> La madre la guardò storto. << ok ok non lo dico più, ciao. >> Urlò ormai in macchina. Voleva essere Candice a dire a Lisa del viaggio, eppure per tutta la serata non lo fece, non ne ebbe la forza, ma quel momento sarebbe arrivato prima o tardi; anzi, più prima che tardi. La musica suonava forte alla piscina notturna, e molti ragazzi erano già in acqua a divertirsi, altri invece ballavano sulla pista invasa da schiuma e bollicine. << questa festa sarà memorabile! >> Avvisò Rudy che già stava puntando la sua preda. << questa volta devo darti ragione, questa sera voglio dare il peggio di me, per una volta. >> Angie si spogliò lasciando tutti a bocca aperta. Col suo costume leopardato << l’abbiamo trasformata in un mostro! >> Disse Lisa mentre finivano tutti di spogliarsi. Si legò i biondi capelli con un elastico e senza pensarci due volte si buttò in piscina. La festa prosegui come tutte le feste, e cioè tra alcol e risate. Rudy se la stava spassando allegramente con una ragazza e anche Angie sembrava aver rimorchiato qualcuno. Lisa non voleva rimorchiare, non adesso che aveva finalmente deciso di andare via. Niente legami emotivi, era già difficile abbandonare sua madre. Se ne andò sul tetto del locale. Si accese una sigaretta, era la prima della giornata, era più che altro un vizio che usata quando voleva riflettere e starsene un po’ per conto suo. Allungò il telo da spiaggia sul cemento guardando il cielo. Il fumo della sigaretta disegnava strane forme, e lei si divertiva a creare cerchi sempre più grandi. Poi delle strani luci attirarono la sua attenzione. Venivano dalla parte più profonda del bosco, nella vecchia area archeologica. Si sporse dal parapetto. Per guardare meglio, un'altra luce intensa si illuminò in lontananza. Abbassò la testa e le prese un capogiro. Forse aveva bevuto troppo per quella sera. Tornò giù dai suoi compagni e gli chiese di riaccompagnarla a casa. << che faccia, tutto bene? >> Chiese Angie. << si, ho solo bevuto troppo! >> appena arrivò a casa stanca morta si fiondò a letto, aveva un mal di testa assurdo, e voleva solo dormire. La mattina seguente suo padre si presentò alla porta con due coperchi e li sbattè proprio davanti alla sua porta. Lisa si copri le orecchie con il cuscino, quel suono le stava scoppiando il cervello. Poco dopo ritornò con un aspirina. << ti fa male la testa per caso! >> La bevve controvoglia tutto d’un fiato. << o sta zitto, tu avresti fatto di peggio. >> Sollevò lo sguardo in tono scherzoso. << questo è vero, ma non devi farlo! >> Adesso invece faceva la parte del padre protettivo. << puoi scommetterci, la prima e l’ultima volta giuro! >> Nella sua testa si accalcarono le immagini della sera prima, balli, schiuma parti, e poi quegli strani bagliori nel bosco. << papà per caso è stato detto qualcosa al telegiornale che riguardava il bosco a sud della statale? >> Gli chiese prima che se ne andasse. << no, che io sappia no! Adesso alzati tua madre deve parlarti. >> Non appena mise i piedi a terra fu presa da un terribile capogiro, e la sua conclusione era che quello che aveva visto era solo uno degli effetti collaterali dell’alcol. << con l’alcol ho chiuso! >> Prese i vestiti sulla sedia puffo accanto al letto e scese giù. Lisa trovò sua madre seduta sulla sedia del salotto, tra le mani una tazza di caffè fumante. << che c’è, se è per ieri giuro non prenderò più un bicchiere contenente liquido azzurro o verde. >> Candice storse il viso e voleva sgridarla per quello che aveva fatto la notte scorsa, ma doveva rassegnarsi che non era più una bambina, e che doveva fare le sua esperienze, e quello voleva anche dire lasciarla andare per la sua strada e vivere la sua vita. << no, non è per quello. Volevo solo dirti che non andrai da sola per quel viaggio! >> Il mondo cadde addosso a Lisa. Era delusa e in quel momento avrebbe voluto esplodere. Lisa sentiva le lacrime accumularsi, lo avvertiva dal leggero pizzicore che le aumentava nei suoi occhi. << non voglio saperti in giro da sola >> Non ce la fece a trattenersi. << come puoi farmi questo, avevi promesso che ci avresti almeno pensato, invece ai solo finto di pensarci! >>  Era un treno in corsa. << Lisa! >> esclamò la madre. << no, niente Lisa. Io non sono così. >> Candice si alzò e la prese per le spalle. << Alyssa, lasciami parlare. >> Non voleva guardarla in faccia. << quello che voglio dire è che non puoi chiedermi di lasciarti sola nel mondo cosi… MA >> Il tono di Candice cambiò e Lisa finalmente si decise a guardarla. << MA, so che sei una persona responsabile, per la tua pazzia!!! E sono disposta a lasciarti andare, a patto che tu parta insieme a tuo padre! >> Lisa esplose per la gioia, certo viaggiare da sola aveva i suoi vantaggi, ma partire con suo padre era davvero una notizia stupenda.  << davvero? Dite su serio? E per te papà va bene sul serio? >> Lisa non aveva mai pensato ad una richiesta del genere per suo padre, perché non voleva essere di intralcio per il suo lavoro. Lui era un ricercatore, un esploratore, e aveva sempre da fare e molti spostamenti da fare. << assolutamente nulla in contrario, e poi per ora ho un lavoro qui, cosi potrai abituarti al lavoro e all’idea di fare questa cosa! >> Lisa scoppiò dalla gioia, le era sempre piaciuto il lavoro del padre, e aveva giurato a se stessa di fare altrettanto. Scoprire cose antiche e sepolte la eccitava da morire, faceva di tutto per stare col padre durante le vacanze estive, per questo amava la fine della scuola, perché per quel poco tempo che poteva dedicarle Taylor, la faceva sentire libera. << sempre che tu voglia accettare, insomma; lavorare col tuo vecchio… >> Lo abbracciò forte. << niente mi renderebbe più felice che viaggiare insieme a te! >> Lo baciò forte, e poi abbracciò forte sua madre. << ti voglio bene. >> e scappò via col telefono alla mano per avvisare Rudy e Angie della notizia. Quella sera si diedero appuntamento alla vecchia villa. Il posto era cosi suggestivo; in alto si vedeva il castello, dove si trovava lei c’era un grandissimo giardino con dei tavoli e dei gazebo sparsi, a un angolo delle altalene e dei dondoli dalle dimensioni enormi tutti in legno colorati. Nel piano inferiore passando per scalinate in cemento molto larghe una grandissima fontana, con l’acqua che cambiava colore, Il tutto era ricoperte da grandi e verdi querce. Lisa se ne stava li, stesa sulla tavola grande del dondolo guardando il cielo e pensando a quanto sia stupendo quello che stava per accadere. Non pensava quasi fosse vero, e si ritrovò a sorridere a quei pensieri che si accavallarono nella sua mente. Quanti posti visitare, quanta gente da conoscere, quante cose da scoprire e riportare alla luce. Poi un urlo la fece spaventare; era Angie che con tutto il suo peso si era buttata su di lei. << sei la ragazza più fortunata della terra lo sai! >> Le urlò l’amica l’orecchio, tanto che il palazzo di fianco alla villa si illuminò e delle persone uscirono a vedere cose fosse accaduto. << abbassa la voce, o penseranno che vi stò stuprando o roba del genere! >> Aggiunse Rudy salutandola come sempre con un abbraccio. << già, datti una controllata, abbi pietà almeno per le mie orecchie! >> Anche nella notte i suoi vestiti risaltavano per quanti colori portava addosso; per non parlare dei capelli. Rudy invece, i soliti capelli corti e biondo cenere portati dietro, come una folta nuvola. La camicia sbottonata e una maglietta nera con scritto “ sono libero e sexy…che aspettate”. << qui ci vuole una bevuta e una foto ricordo! >> Disse Angie tirando fuori la borsa una piccola bottiglia di spumante e dei bicchieri di plastica. << ma tu una volta non eri quella santa del gruppo? >> Chiese sorridendo e guardando stupita insieme a Rudy tutta la scena. << bhè questa è un occasione importante! Finalmente un tuo sogno si avvera, visitare il mondo; seguito da essere la ragazza più fortunata della terra ahahaha in questo momento ti odio da morire sappilo >> Mi passò la bottiglia per stapparla. << mi raccomando, esprimi un desiderio! >> Rudy alzò le spalle. << non è mica una torta? >> La avvisò ridendo. << bhè, sono sicura che andrà bene lo stesso! >> Incrociò le braccia al petto tornando a guardarmi. << ok allora io voglio….. Che questo sia l’anno più bello e stupefacente della nostra vita! Prima dell’università! >> Tutti e tre avevano preso un anno sabatico prima dell’università, Angie per fare esperienza in un asilo nido e trovarsi i soldi per pagare l’università di scienze dell’infanzia. Rudy invece voleva solo starsene a casa e trovare i soldi per la macchina dei suoi sogni, e se ne avrebbe avuto ancora voglia segnarsi all’università come cheff. Adorava cucinare, e non se la cavava affatto male, l’unico suo problema però era lo studio, aveva sempre qualche problema con le autorità in generale; per questo lui e Lisa andavano molto d’accordo, perché lui era la sua versione al maschile. << o grazie per averci messo nel tuo desiderio! >> L’espressione di Rudy si fece buia per un secondo, e Lisa non capì se facesse sul serio o era solo una sua impressione. Brindarono, ma Lisa non finì nemmeno il bicchiere, con l’alcol aveva chiuso dopo la sbronza dell’altra sera. << dai, mettetevi vicini, vi faccio una foto >> Angie prese il telefono di Lisa. Rudy si abbracciò a lei, i suoi occhi scuri brillavano mentre le mani di lei finivano sotto la camicia intorno la sua vita. Lisa
sentiva che si comportava in modo strano. << dai su un saluto come solo noi facciamo, cos’è questo abbraccio morto! >> Rudy sorrise di sottecchi. Era loro abitudine baciarsi a stampo, fu proprio lui ad inventare la cosa, per far capire a tutti che le amicizie esistono anche tra uomo e donna e loro lo facevano spesso. Anche se non era del tutto vero. Per Lisa non era un problema e visto che il suo amico riprese il sorriso si avvicinò a lui. Le loro labbra si toccarono, le mani di lui si strinsero sulla piccola vita di lei mentre la Angie scattava la foto. Un clacsono attirò l’attenzione di tutti. << Ciao Thomas! >> Angie posò il telefono nella tasca di Lisa e corse verso la macchina del ragazzo della sera precedente in piscina. Rudy non lasciò ancora la presa, anzi, la trattenne ancora di più a se e la baciò di nuovo, ma questa volta con passione. << si può sapere che hai? >> domando lei curiosa per il suo comportamento. << è per la tua partenza! Cosi adesso sai! >> confessò lui aspirando a se tutti il suo profumo. << credevo fossi contento per me! E poi, ma di che stai parlando? >> Era spiazzata.  << lo sono, credimi, ma proprio non riesco a vederti partire…credevo avrei avuto più tempo per…… >> Lisa lo guardò bene negli occhi, e adesso capì il perché del suo comportamento. Ogni gesto sembrava amplificato, diverso, e adesso capiva il perché. << ooohh Rudy! >> Si portò le mani tra i biondi capelli tirandoli in dietro. << perché!? >> Il ragazzo allargò le braccia, era disorientato, non sapeva come comportarsi. << perché cosa? è cosi brutto! >> In quel momento Rudy era indifeso. << tu sei il mio migliore amico da……da sempre! >> Iniziò a balbettare, era una cosa che le succedeva sempre quando era sconvolta. << e hai creato il bacio dell’amicizia…. Ci… ci baciamo da una vita! >> Rudy si avvicinò a lei prendendole le spalle. << ed era così, credimi, e mi pento grandemente di aver inventato questo stupidissimo bacio! >> Lisa lo aveva sempre trovato un bel ragazzo, ma non lo aveva mai visto come un possibile fidanzato, ma quelle rivelazioni adesso cambiavano tutto. << e ti pare questo il momento giusto di farmi sapere che sei innamorato di me!? >> Lo spinse via con un dito. << Angie mi ha detto che saresti partita, e…. >> Lisa lo fermò. << io non parto domani! resterò in città con mio padre finché non finirà un lavoro nella zona, maledizione! >> Rudy voleva lasciarla con un regalo romantico, cosi che lei si sarebbe ricordata di lui per tutto il viaggio, invece aveva ottenuto tutto il contrario, e cioè un amica davvero arrabbiata. << ops! >> Si portò le mani tra i capelli maledicendosi di quel gesto. << ops!....ti…ti rendi conto che io baciavo te con tutta la semplicità de l mondo mentre tu eri innamorato di me, mi hai mentito e hai mentito ai miei baci! >> Iniziò a balbettare e a fare discorsi insensati. << ho mentito ai tuoi baci? >> Ripetè lui quasi ridendo, in parte sollevato che lei non fosse partita domani in parte per la stupidaggine che aveva appena fatto. << SI, io ti baciavo come si bacia un amico, mentre tu ci mettevi dentro un sentimento diverso….sei innamorato di me! >> Disse con una faccia quasi schifata. << la trovi una cosa tanto incredibile! >>  Domandò lui facendole notare l’espressione che aveva appena usato. Lo fece sedere accanto a lei sulla giostra. << no, non è incredibile, ma è triste! Perché davamo due significati diversi, e non so come tu abbia fatto tutti questi anni a baciarmi. E’ da sadici te ne rendi conto! >> Lui abbassò la testa. << Sono riuscito a trattenermi.  >> A quel punto Lisa era nel panico, aveva davanti a se un bel ragazzo, il ragazzo della porta accanto, Spiritoso, intelligente e bello, ma c’era un unico problema, era il suo migliore amico, e non sapeva come comportarsi, a quel punto una qualsiasi scelta avrebbe cambiato tutto ugualmente. << ragazzi mi dispiace abbandonarvi, ma Thomas mi ha invitato per un caffè, non vi dispiace se vado vero? È cosi carino! >> Disse Angie mentre riprendeva fiato dopo una corsa che non avevano neanche sentito arrivare. << nessun problema, va pure. >> Lisa le sorrise e scattò via in un lampo verso la macchina all’uscita della villa. Il silenzio che era calato tra i due era tagliente come lame di rasoio. << continuerai a non parlarmi? È snervante sai! >> Proprio in quell’istante la corrente se ne andò in tutta la città. << perfetto, un blackout, per chiudere bene la serata! >> Lisa si sollevò sulla giostra, e in lontananza vide ancora una flebile luce concentrarsi nella zona della statale. << la stai facendo più grossa di quello che è! >> Lo prese per il colletto. << è grossa Rudy, come la prenderesti se Angie venisse ora da te e ti dicendoti “sai Rudy, sono innamorato di te e ti baciavo con la scusa dell’amico perché volevo assaporare le tue dolci labbra!” >> La faccia di Rudy si contorse come se avesse appena mangiato un limone. << non lo farebbe mai! >> Ecco il punto a cui lei voleva farlo arrivare. << ecco bravo, è proprio quello che pensavo io, adesso sai come mi sento! >> Prese il cellulare per fare luce verso l’uscita. << Lisa, sono un ragazzo, non posso farci niente se mi piaci. Vuoi prendermi a schiaffi, fallo pure, ma questo non cambierà di certo le cose. >> Gli puntò la torcia del cellulare in faccia. << ma le cose cambieranno ugualmente. Anche se ti prenderei volentieri a schiaffi! >> Lungo il tragitto Lisa non fini di borbottare neanche per respirare, poi quasi a casa le luci si riaccesero. << da qui posso andare da sola! >> gli disse lei indicando casa sua in lontananza. << ti chiedo scusa, io non sapevo che saresti rimasta, ma non mi pento di ciò che ho fatto! >> Si avvicinò a lei, intrappolandola su un lampione, poggiandole la fronte sulla sua. Il cuore di Lisa prese a battere forte, quel bacio che ormai erano abituati a darsi alla fine di ogni uscita questa volta era diverso. Non era più innocente, aveva dei sentimenti pesanti da portare. Eppure quando lui si avvicinò non lo scansò. Le sue labbra erano calde, e sapevano di spumante. Poi ripensò a tutto quello che gli aveva detto solo poco prima e senza neanche dirgli ciao scappò via lasciandolo li con le mani tra i capelli. “ma cosa mi è preso? lasciarmi baciare cosi dopo quello che gli avevo appena detto!” Era buttata sulle coperte viola e lilla del letto. Attaccate al muro tante delle loro foto, e molte in cui si baciavano. Adesso le faceva quasi male guardarle, e si dava la colpa dei sentimenti che provava Rudy per lei, perché lei non lo amava; si, era stato piacevole quel bacio, e lo ammetteva, ma non poteva fare quello al suo migliore amico, non poteva prenderlo in giro su una cosa tanto importante. “farò finta che non sia mai accaduto! Si, farò cosi” pensò tra se e se cercando di dormire, fino a quando non squillò il cellulare, era un messaggio di Rudy. - mi dispiace per questa sera, sono stato un vero coglione, non voglio metterti pressioni, ma non mi arrenderò, aspetterò finché non partirai una tua risposta, qualunque essa sia, io ti vorrò bene comunque – Il poco sonno di Lisa finì la.


Ed eccoci alla fine del primo capitolo...spero vi piaccia, per qualsiasi cosa lasciate pure un commento o contattatemi ^_^ alla prossima, e non sarà tra tre anni ahahahahah