pensieri.parole.fantasia: la cacciatrice immortale......mini storia parte 2

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lunedì 21 gennaio 2013

la cacciatrice immortale......mini storia parte 2

Come marionette li seguimmo. << dove ci state portando? >>. Domandai e la mia domanda li lasciò quasi stupiti, come se non si aspettassero un fiato da noi. << facciamo solo un giro, non dovete avere paura di noi, io comunque sono Kol, lui è Vins >>. Jasmine acconsentì, come se il suo sguardo le avesse tolto la capacità di ragionare e ribattere. Lo sguardo rosso fuoco del mio magnetico accompagnatore si posò poi su di me, e il vuoto tornò della mia testa, annebbiando tutto come se mi trovassi in un banco di nebbia talmente fitto che si poteva tagliare. La mattina dopo mi risvegliai nella mia camera, non avevo nessun ricordo di ciò che era successo la sera prima, solo delle immagini sfuocate. Il ragazzo moro dagli occhi rossi era su di me, la sua bocca avidamente cercava   la mia pelle.  Mi toccai il polso, e mi accorsi di avere un morso, un morso molto strano. Era stata sicuramente una notte strana, e sicuramente eravamo andate a letto con quei due, e la cosa mi urtava, perché non eravamo noi, divertirsi si, ma non ci eravamo mai spinte oltre, forse ci avevano drogate. Presi il cellulare al volo, e nello stesso istante mi arrivò un messaggio da Jasmine. -PICCOLA, COME VA? SPERO TU STIA MEGLIO!- quel messaggio non quadrava. La chiamai. << jess, ciao! >>. Ero davvero confusa. << ciao, come ti senti? passata la sbronza? >>. Alzai i palmi in alto. << sbronza, Jess, ma non ricordi nulla di ieri sera?dove ci hanno portato quei due? io non ricordo gran che! >>. Jasmine sorrise. << veramente dovresti ringraziare Vins e Kol! eri talmente sbronza che si sono offerti di riportarti a casa, non ricordi nulla è! >>. Cercai di trovare nella mia testa quel ricordo, ma non era quello che mi tornava in mente. << no, non è cosi, ci siamo allontanate a piedi con loro, e poi......e poi.....forse siamo state violentate Jess >>. Dissi a bassa voce per non farmi sentire da nessuno in casa. << piccola, prendi un aspirina, non è successo nulla >>. Il suo tono di voce divenne scontroso, come se non voleva essere contraddetta, la cosa non quadrava. << tra poco arrivo da te! >>. Riagganciai. Ero nervosa, possibile che mi ero solo immaginata tutto!. Mi guardai il polso ancora una volta, guardando quei puntini che mi facevano venire in mente flash della notte passata che la mia amica insisteva che non erano mai successi. Mentre mi legavo i capelli sentii di nuovo una fitta dietro il collo, mi misi davanti allo specchio del bagno e notai un altro morso. Identico a quello che avevo sul polso. Uscii di casa lasciando i capelli sciolti, non avevo voglia di ramazine, la nottata era stata già abbastanza dura da digerire. Salii in macchina e con mille pensieri arrivai a casa di Jasmine. Lei mi aspettava sotto il portico. << ciao! >>. Le dissi coprendomi dalla luce, mi dava tremendamente fastidio quella mattina. << ciao >>. Mi sedetti accanto a lei, dopo averla salutata, la sua pelle bruciava. << hai la febbre? >>. Domandai. << no, mi sento solo un po stanca >>. Aveva un aria strana, non era la solita Jess. << allora? tu di ieri sera non ricordi proprio nulla? >>. Arrivai dritta al dunque. << Sasha, non ricordo niente perché non c'è nulla da ricordare, adesso smettila, mi fai innervosire >>. Rimasi scioccata,  era la prima volta che alzava a voce con me, forse aveva ragione, forse era solo una mia impressione. Forse avevo davvero bevuto troppo. << e poi i ragazzi stanno arrivando, tu piaci molto a Kol >>. Non riusci nemmeno a ribattere che la loro auto parcheggiò davanti al vialetto.Il sole era calato. Jasmine si alzò e vidi sul suo polso un morso; non come il mio, era diverso. I miei erano più dei puntini, il suo sembrava un vero e proprio morso. La mia amica si fiondò praticamente tra le braccia del biondissimo ragazzo mentre il moro venne verso di me.  << ti senti meglio questa mattina >>. Il suo odore era amplificato, sembrava molto più forte dalla notte prima. << si, molto meglio >>. Dissi in tono freddo. << ti senti un pò diversa rispetto a ieri? >>. Mi sussurrò all'orecchio, e la cosa  mi gelò inspiegabilmente il sangue nelle vene. << la tua amica ci ha informati che non eri in forma smagliante! >>. ma che diavolo stava succedendo, li conoscevamo da neanche 24 ore e Jess si era permessa di parlargli di me. << stò bene grazie, mai stata meglio >>. Nelle ore che seguirono li guardai attentamente, Jess sembrava una bambola, seguiva Vins ovunque. Invece Kol non smetteva di fissarmi come una predatore aspetta il momento di attaccare la sua preda. << qualche cosa ti turba? >>, domandò lui più bello di un dio. << io non so che gioco state giocando, ma non mi piace >>. Non so che mi era preso, non ero mai stata cosi impulsiva, e mi accorsi di aver scheggiato con le dita il poggiamano di legno della sedia. << e io che ero convinto che ti piacesse il gioco >>. Si portò una mano sulla bocca, e il suo sguardo si illuminò di rosso nella luce fioca della luna che ci sorrideva. << Forse a solo bisogno di fare un giro, venite, facciamo una passeggiata >>, intervenne Vins con il suo fare cosi elegante. E come la notte prima mi ritrovai a camminare per la città. Ci fermammo in un parco, era deserto. << Dai Kol, facciamola finita, ho bisogno di nutrirmi,e poi non mi piacciono quelle che ficcano troppo il naso >>. Vins si accostò a Jasmine, scostandole i capelli. << cosa! >>. Dissi allarmata divincolandomi nel polso di Kol. Quindi avevo ragione, c'era davvero qualche cosa che non quadrava. Jess totalmente assente. Poi avvenne ciò che mio nonno aveva sempre cercato di far capire a tutti noi, i mostri esistevano, erano veri, e avevano il volto di angeli. Angeli oscuri bramanti di vite umane. Ma qualche cosa scattò, e la mia amica iniziò a trasformasi in una bestia, una bestia che neanche i miei incubi riuscivano a immaginare, e la cosa che mi lasciò più terrorizzata furono le limpidi fauci che iniziarono a sfigurare il candido volto di Jasmine. << Vins, lei è compito tuo, fai presto >>. Fissavo il mio assassino, che non era un animale,  non come Vins, ma le sue fauci fine volevano di nuovo il mio sangue, era l'uomo nero che mio nonno aveva cercato di farmi capire per tutto quel tempo che io lo credevo pazzo, Kol era un vampiro e Vins ul licantropo. 

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