pensieri.parole.fantasia: :. Il cuore di un Dio .: mini storia parte 4

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giovedì 1 agosto 2013

:. Il cuore di un Dio .: mini storia parte 4

Pericle diventava furente ogni secondo di più, guardava il suo amico e si chiedeva come poteva far soffrire Veridia in quel modo, lei che lo trattava come un re mettendolo prima di tutti quanti, anche di lui, che segretamente nel suo cuore celava un amore da secoli e secoli. << vuoi dirmi che ti prende! >> Gli chiese lui seguendola preoccupato. lei non rispose, il suo viso era segnato di lacrime, e la cosa lo infastidiva ancora di più, perché versava ugualmente lacrime preziose per Remus e lui era geloso anche di quello, voleva essere lui l'umo per cui provava tutti quei sentimenti, anche la tristezza. Con grande sorpresa lei si abbracciò a lui, che la strinse forte a se per non lasciarla andare. Ma la cosa non durò molto, quando la bionda Dea tornò in se si staccò. << scusami Pericle, non dovevo farlo! >> Riprese di nuovo a piangere, e se ne andò via. La rabbia a quel punto era insopportabile. Il tridente di poseidone comparve tra le sue mani, le punte brillavano, e il manico brillava come zaffiri. Lo scaraventò controo Remus, che stava guardando lo specchio della terra. Si spostò appena avvertì qualcosa avvicinarsi a lui, ma senza l'elmo lo aveva ferito al petto. Remus si toccò la maglia squarciata e il petto sanguinante. << ma dico sei impazzito! >> Urlò lui ma come una furia Pericle si scatenò contro di lui, con tutta la rabbia che un Dio poteva avere in corpo. Remus era più forte, ma lui ora aveva una cosa in più, la rabbia, che lo rendeva cieco. Riuscì ad assestare qualche colpo, ma non furono abbastanza, la sua forza era incredibile, come un toro davanti ad un manto rosso sangue. Fu un attimo, e dandogli l'ultimo colpo lo scaraventò giù dall'olimpo attraverso lo specchio della della terra. Come ogni mattina Alissa nel più totale disordine della sua stanza cercava i vestiti da mettere prima di andare a lavoro. La matassa di capelli corti, biondi e lisci sembravano un groviglio di paglia. << uuu, sei più orribile del solito lo sai! >> Disse Bred, il suo nuovo coinquilino. Non era malaccio, ma era il classico ragazzo che usava le ragazze e poi le scartava via, e lei era troppo furba per cadere in quel trabocchetto. << Grazie Brad, di certo tu ivece sei il Brad Pitt dei poveri vero!? >> Lo spostò con una botta pettinandosi i capelli e lavandosi i  denti per bene. << tu sei follemente innamorata di me, lo sai? >> Gli schizzò l'acqua addosso, era stronzo con le ragazze, ma come amico era grande, sapeva sempre come farla ridere. << ma smettila, non mi metterei con te neanche se fossi una vecchia e tu l'ultimo ragazzo che potrebbe ancora farmi sentire viva sessualmente! >> Il ragazzo si portò la mano al petto. << Ti amo anch'io amore! >> Iniziarono a ridere grossamente, Poi Alissa si accorse guardando l'ora dall'orologio della sala che era tardissimo, ed era in ritardo, spaventosamente in ritardo. << merda! questa volta mi ammazza! >> Corse via con ancora lo spazzolino in bocca, lo ripose in borsa, non c'era tempo per tornare indietro. Alissa era una stagista come fotografa in un giornale, era entrata li con il massimo dei voti ottenuti all'università, era un genio della scrittura, e un segugio in fatto di misteri. << Lisy! >> cosi la chiamavano in ufficio. La piccola Lisy, la ragazza più dolce del mondo, che come però quando pizzicava era velenosa come un cobra. << ti chiedo scusa  Marissa, non succederà più! >> Disse quasi implorandola. << ti perdono, ma solo perché mi hai consegnato l'articolo in tempo con una notizia bomba! >> Qurella sera Alissa aveva fatto tardi per lavorare ad un progetto, rapine in banca, e seguendo piste e scoprendo soffiate qua e la aveva scoperto che il figlio del sindaco aveva problemi di droga e gioco, per cui aveva parecchi debiti. La cosa non fu presa molto bene dal sindaco e dai suoi scagnozzi, ma non aveva paura, era ben attenta a nsenza neanche salutare preon lasciare tracce. << avete sentito del grosso buco che si è creato nel cielo questa mattina? >> Domandò Rey, un fotoreporter del giornale. Ad Alissa brillarono gli occhi. << si, ok, è tuo, va pure! >> Alissa senza neanche salutare prese la sua macchinetta e corse fuori alla ricerca di un nuovo mistero da svelare.

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