pensieri.parole.fantasia: Calion-gli alieni siamo noi cap 5 trasferimento

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martedì 21 febbraio 2017

Calion-gli alieni siamo noi cap 5 trasferimento

<< dove siamo Feira? >> Le chiese alzandosi per sgranchirsi un po’ le gambe. << questo è un istituto di formazione, qui i nostri vengono allenati nel corpo e nell'istruzione mentale >> Non aveva capito molto bene, ma si sforzò. << una specie di università quindi, e io che volevo prendermi un anno sabbatico! >> La ragazza dai capelli lilla non sembrò capire. << se per università intendi un posto di formazione allora credo di si. >> Lisa si avvicinò al suo corpo, decisamente più alto del suo metro e settanta. La fissava negli occhi. Ma poi fu lei a prenderla alla sprovvista. Le afferrò il viso puntandole una luce sugli occhi. << interessante… avete un sistema ottico molto interessante! >> Non arretrò, non aveva paura di lei, aveva un effetto al quanto rassicurante, anche se uguale agli altri. << si chiamano pupille, servono per mettere a fuoco gli oggetti, con la luce si ristringono, con il buio si allargano! >> Piegò la testa di lato e la lasciò andare. << i vostri invece sono così grandi e in un certo senso inquietanti. >> I suoi occhioni grandi e viola la catturarono, le sopracciglia erano appena accennate, gli zigomi alti, la pelle grigio opaco, ma in un certo senso simile alla nostra. << è cosi strano, parlare con te, forse stò semplicemente sognando; forse questo è uno strano sogno e io stò ancora dormendo. >> Lisa non credeva davvero a quelle parole, era ben sveglia, e lei lo sapeva bene. Fissò il corpo della sua “amica”. Aveva un vestito molto attillato, con un colletto alla coreana, color bianco, e aveva delle strisce viola fosforescenti lungo i lati e verso il ventre. Hai piedi dei sandali alla schiava, coperti fino al polpaccio e aperti lungo i lati come infradito. Aveva un aspetto bellissimo, mentre lei sembrava una vagabonda. << cosa ti turba umana? >> Non le piaceva che venisse chiamata così. << ho questa coperta da giorni, vorrei tanto fare un bagno caldo e indossare abiti “normali”. >> Feira storse il viso. << veramente non ti è permesso di lasciare la stanza, ordini del generale. Questa è come chiami tu un università, un centro studio e ricerca, se ti vedrebbero qui si scatenerebbe il caos! >> Lisa si era fermata alla parola generale, odiava profondamente quell’alieno con tutta se stessa. << o andiamo, non posso restare cosi, ho i capelli che sono uno schifo, sono sporca e puzzo, un altro paio di giorni cosi e capirete quanto possa essere repellente un umano! Mi coprirò il viso con qualche stoffa, una tenda, qualcosa. Non tenterò di scappare se è questo che ti preoccupa, dove altro potrei andare?! >> L’aliena non sembrava essersi convinta, e uscì dalla stanza chiudendo la porta a chiave. << perfetto! >> Guardò la stanza spoglia, fin’ora non aveva visto altro che stanze e nessuna finestra. Non sapeva neanche se fuori fosse giorno o  notte. Trovò su uno scaffale pieno di strani oggetti una teca, con dentro una palla. La afferrò, era gommosa. Almeno avrebbe passato il tempo giocando a palla. Sarebbe diventata la più abile lanciatrice di palline di tutti i mondi conosciuti. E anche la donna più puzzolente. Si sedette a terra, spalle al muro e iniziò a sbattere la palla sul muro di fronte per poi riafferrarla ancora. Continuò cosi un bel po’ finché la porta non si riaprì, era Feira, e portava delle stoffe tra le mani. << Gigle!! >> Urlò lei prendendo la palla che aveva tra le mani. << chi? >> Disse Lisa che non capiva. Poi la palla si srotolò e ne uscì una specie di vermone gigante. << Questo è Gigle, non un giocattolo, studiamo il loro comportamento! >> Lisa sollevò le mani sulle spalle totalmente schifata.<< ho giocato con un vermone gigante…ma che schifo! >> Cercava di togliersi il senso di viscidume sulle mani mentre Feira riposava il
verme nella teca. << hai cambiato idea? >> Le chiese infine mentre le offriva delle lenzuola. << bhé in effetti non profumi proprio di kilsa quindi… >> Lisa sorrise per la sua frase, non sapeva che cosa fosse una kilsa, ma di certo sapeva che puzzava da morire, ed era contenta di poter finalmente farsi una bella doccia. Uscirono dalla stanza. Si coprì bene la testa e andarono su di un paio di piani. Le scale si illuminavano al loro passaggio di color oro. Fortunatamente non incontrarono nessuno lungo il loro percorso. Prima di entrare nella stanza però vide da una finestra quella che doveva essere una classe. Erano tutti li che fluttuavano, e due ragazze erano al centro vestite diversamente da Feira, ma avevano tutti delle strisce luminose sulle toghe. << Non è il momento di fare la curiosa! >> Cercò di muoverla ma non fece una mossa. << che fanno? >> La strattono più forte, e entrarono nella stanza chiudendola a chiave. << quella era una lezione. Strategia e difesa, del generale Nea. >> Che Università era una che imparava ai propri studenti a combattere? << neanche questo avete voi vero? >> Lisa fece cenno di no con la testa. << no, se vogliamo studiare qualsiasi cosa lo facciamo solo in scuole o palestre adeguate, non è un obbligo per noi saper combattere e difendersi! >> Feira la condusse più avanti, la stanza era buia con luci soffuse che cambiavano colore, sembrava una spa. << deve essere un posto molto pacifico. >> Lisa scosse la testa. << diciamo per il 70% , anche sul mio pianeta c’è gente stupida che combatte per futili motivi, come le terre, il governo, e tante stupidaggini che mandano gente a morire inutilmente per persone che sono comodamente sedute su una scrivania senza fare realmente nulla, se non uccidere altre persone. >> Non era un pianete perfetto neanche quello in cui si trovava, e più andava avanti e più se ne rendeva conto. Le sembrava di essere in una base militare, e anche se le avevano detto che era un cento di studi, non cambiava molto; visto che studiavano l’arte del combattimento. << puoi entrare qui, fai in fretta, tra poco finiranno la lezione e ci sarà un via vai da queste parti. >> Feira schiacciò un bottone, si aprì un'altra stanza con una grande vasca in pietra e il vapore inondava tutto rendendo quasi impossibile vedere oltre, i suoi occhi non erano abituati a quel buio. I led illuminavano il soffitto. Non appena entrò l’acqua cambiò colore, diventando di un verde intenso e brillante. Ai lati della pietra dei fiori uscirono fuori immergendo i loro petali nell’acqua, che iniziò a profumarsi e riempirsi di schiuma celeste. Era il paradiso quel posto. Immerse la testa cercando di rilassarsi il più possibile, e ci riuscì. Quella era la prima cosa positiva da quando si trovava li. Quando uscì era totalmente asciutta, solo i capelli erano leggermente umidi. << fantastico! >> Aggiunse lei meravigliata. Si riavvolse nel lenzuolo e insieme a Feira uscirono dal bagno. La lezione era ancora in corso. Nella stanza c’era Bilias. Riuscì solo a vedere che aveva una grande lancia tra le mani, e si muoveva in una maniera talmente veloce da sfidare la velocità del suono. Ma si accorse di lei mentre correva via incappucciata come un bambino vestito da fantasma il giorno di Halloween. Per fortuna era andato tutto liscio. << Ora va molto meglio! >> Disse Feira annusando l’aria. << grazie mille per la finezza! >> Era la prima volta che la vedeva rilassarsi, accennando quasi un sorriso. << tieni, questi erano miei vecchi abiti, dovrebbero andarti. >> Lisa prese la divisa. Era senza maniche, sempre con il colletto alla coreana, e una scollatura a forma di goccia che andava dal collo fino al seno, molto elegante e per niente provocante, si abbottonava di lato, di colore viola scuro con linee fosforescenti Fucsia. Sembrava uno di quegli abiti cinesi, e a Lisa piacque tantissimo. << è stupendo, grazie! >> Feira Annui in segno di risposta. Poco dopo, mentre Lisa stava seduta a tentare di pettinarsi e sciogliere i capelli dai nodi rimasti la porta si spalanco velocemente. Bilias entrò come una furia, Lisa si spaventò e si alzò dalla sedia metallica che fluttuò nel vuoto per la stanza. Nel suo volto quasi inespressivo intravide dello stupore. << eravate voi prima sul piano superiore? >> Domandò. Feira si chinò. << chiedo scusa, ma l’umana emanava un certo cattivo odore e doveva purificarsi! >> L’aria era carica di tensione, ma non appena Feira spiegò l’imbarazzante motivo che l’aveva portate a correre il rischio di essere scoperte tutto si tranquillizzò. << non dovete andare in giro per l’accademia, è pericoloso. >> Pochi istanti dopo entrò il generale Nea. La solita aria odiosa e la faccia da schiaffeggiare fino allo sfinimento. << per fortuna non è successo niente alla nostra piccola e preziosa umana. >> Si avvicinò accarezzandole una ciocca di capelli. Lisa aveva il terrore di lui, e quel suo cambiamento di umore non faceva altro che metterla ancora di più sulle spine. Arretrò di qualche passo. Il gesto del generale fa fece tornare con i piedi per terra, non doveva fidarsi. 

spero che la storia vi stia piacendo, e se volete aiutarmi ulteriormente basta un click e poi tornare indietro sui siti promozionali sul blog ^_^ cosi che possa avere un minimo di visibilità in più T.T confido in voi ciaoooooo 


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