pensieri.parole.fantasia: sangue chiama sangue....mini storia parte 6

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martedì 4 dicembre 2012

sangue chiama sangue....mini storia parte 6

Le ore passavano anche troppo in fretta, guardavo Syria dormire e mi chiedevo se era quella la cosa giusta da fare. Dylan era già bello che pronto, aspettava solo e per uscire e nutrirci a dovere. dovevo nutrirmi abbastanza per me e per lei, non le avrei mai permesso di uscire in quello stato. Per nutrirci ci spostammo nella vecchia stazione e arrivati in un altro paese facemmo razzia. Per noi il nutrimento non è mai troppo, eppure quella volta avevo quasi la sensazione di sazietà tanto avevo mangiato. Non provavo rimorso per tutte quelle vite spezzate. loro non si dovevano neanche trovare li, dovevano essere sotto terra già da un pezzo. Rientrammo nel bunker, Syria era sveglia,pallida e venata di viola, ora più di prima. La presi in braccio, la portai in camera. Mi sedetti accanto a lei, e non dovetti insistere troppo prima che si avvicinò annusando il taglio che mi procurai sul collo. Tirava con una forza incredibile, quasi da farmi male. La trattenni a me, i suoi capelli tornarono a brillare del rosso del sangue, la sua pelle a colorarsi di rosa e emanando calore. Le pulii il volto, la mia ferita si richiuse subito. <<ecco cosi va meglio >>, le dissi.Mi abbracciò solamente. << sei pronta? >>. Scosse la testa dicendo di no. << tu saresti pronto a combattere la tua famiglia?! >>. Le presi il viso tra le mani. << ora sei tu la mia famiglia, e la stò proteggendo >>. Usci dalla camera per dalle il tempo di prepararsi. Io presi più armi che potevo, preferivo andare sul sicuro. e non appena fece buio ci dirigemmo sul tetto  per iniziare la battaglia. Sorvolando su per i tetti non si sentiva un anima ancora, tutto silenzioso, persino la luna si nascondeva terrorizzata e pallida dietro nuvole nere che promettevano per lei solo guai. Arrivammo alla parete sud del palazzo, Dylan bloccò con le mani la ventola di areazione come da programma si trovava li, da qualche parte l'aria doveva pur entrare. Scendemmo nel condotto di areazione, la tensione era palpabile. Syria faceva da guida e io le stavo incollato addosso. Uscimmo dal condotto, ma non appena uscimmo allo scoperto delle guardie erano già li ad aspettarci. Spararono dei colpi, ma li evitammo, e in pochi secondi gli ruppi il collo a tutti e 4. Continuammo senza fermarci, scendendo nel seminterrato, era li che c'era il cuore della fabbrica. Dylan piazzò l'esplosivo sotto tutte le cisterne di sangue vampiro e sparse in modo che quando sarebbero esplose si sarebbero portato via l'intero palazzo. procedevamo alla grande quando ci trovammo difronte proprio lui, il padre di Syria. << tesoro, hai portato ospiti brava >>. Mi parai davanti a lei. << non le torcerai un capello. Non finchè ci sarò io, perchè non le racconti come è morta paparino >>. Usci da dietro le spalle con aria interrogativo. << cosa vuole dire?>>. l'anziano signore si passò la mano tra i capelli grigi. << vuole dire che ti ho usata come una cavia, come un ratto da laboratorio. Ti ho uccisa, e ho usato il tuo corpo come provetta umana, ti è chiaro ora. >>. Nella sua faccia lessi il gelo più totale, era pietrificata. << Da quando scoprii che le  tue cellule malate avevano legato con il sangue di vampiro capii, che era una questione di Dna, dovevo mantenere il flusso sanguigno attivo e combinarlo in modo genetico al tuo. Mi servi di tutti i tipi di sangue, perchè credi che venda sangue vampiro, per denaro, per la scienza, per la salute della gente altrui......no! questo è solo un campo di cavie viventi che mi servono per testate i miei esperimenti, voglio creare una razza forte, immortale, voglio essere un vampiro. Il sangue non trasforma in vampiri come si crede, non è cosi facile, e io voglio essere il primo vampiro creato dall'uomo >>. Più parlava e più non aveva senso quello che diceva, era vero, la trasformazione non era cosi semplice come si credeva, non bastava un morso o scambiarsi il sangue. << la vostra è come un virus, un virus molto strano e difficile da trovare nel vostro sangue e solo i sangue puro lo possiedono >>. strinsi la pistola nel pugno. << se volevi diventare un vampiro perchè tutto questo! potevi benissimo costringerne uno a farti suo >>. domandai preoccupato per la risposta. << ma io so anche che chi viene morso da un puro diventa il suo schiavetto per la vita, e io non voglio essere schiavo a nessuno, e poi, voglio essere l'unico vampiro, l'unico intoppo è stato che come vedi Syria a bisogno di sangue vampiro per nutrirsi, e non è molto reperibile, quindi devo ancora migliorare qualche cosa >>. Le mani di Syria iniziarono a tremare. I suoi occhi si infiammarono di un viola che non le avevo mai visto. << io ti ucciderò, e mi nutrirò del tuo sangue fino all'ultima goccia, me la pagherai per avermi fatto questo >>. Si fiondò su di lui ma si bloccò, eravamo accerchiati. Erano drogati da nostro sangue fino al midollo, delle pompe portavano il sangue vampiro direttamente al cervello. Era una cosa schifosa. Il dottore scappò dietro un altra porta, Syria non perse tempo e gli corse dietro. << vai con lei Cal, ci penso io qui >>. Lo fissai << non posso lasciarti qua >>. Si fiondarono su di noi ad una velocità mai vista, gli scaricai addosso il caricatore, ma non servi a molto.   Mi spostai velocemente alle loro spalle e ne feci fuori qualcuno ma erano davvero troppi. Dylano era in difficoltà, uno di quei cosi aveva staccato di netto un pezzo di carne dalla sua gamba. Eppure continuava ad attirarli su di lui, scansandomi lontano. << ti ho detto di andare via >>. Sapevo che erano in troppi, e lo sapeva anche lui, ma dovevo andare. << stai attento >>, dissi rassegnato e col groppone in gola nel vedere sofferente "mio fratello". Sfondai la porta blindata con una spallata, gli spari iniziarono a raffica, e potevo vedere come se stessi guardando con i miei occhi, il mio amico che si batteva con noi, per noi, andando contro una morte certa. Seguii la scia di Syria mi ritrovai davanti ad uno spettacolo raccapricciante, e che mi fece ribollire il sangue. 

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