pensieri.parole.fantasia: LA GUARDIANA E LA CREATURA ERRANTE....MINI STORIA PARTE 5

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giovedì 11 aprile 2013

LA GUARDIANA E LA CREATURA ERRANTE....MINI STORIA PARTE 5

Jared si tuffò nell'acqua tiepida del lago non troppo grande. Il vortice d'acqua lo avvolse, i pantaloni scivolarono via dando posto alla coda da tritone verde e blu. Si tolse la maglia che lo appesantiva e poggiò gli abiti a riva. Sperava che Melany fosse tornata indietro; e invece pochi istanti dopo sentii i rumori dei cespugli che scricchiolavano sotto il suo passaggio. La osservava da sotto l'acqua verde e scura, aveva fatto più volte il giro del lago in cerca di una via d'uscita, ma niente da fare; era bloccato. Passò un tempo lunghissimo, Jared sperava che Melany passato un pò si sarebbe stufata e sarebbe tornata a casa, ma cosi non fu, era testarda e sapeva che da li non poteva essere andato lontano, visto che i suoi vestiti erano incustoditi sulla riva. Jared la osservava, e gli venne la pelle d'oca, ma non per l'acqua fresca sulla pelle, ma per la cosa che fece Mel. Si inginocchiò a terra, portando a se la maglietta scura del ragazzo e stringendola forte al petto. Nel tempo che passò li sotto ripensò attentamente a ciò che era successo, a come Mel era riuscita a creare quei vortici e salvandolo dall'ira di Darren. Si chiedeva come ci fosse riuscita. E iniziò ad arrovellarsi il cervello di domande al quale non riusciva a trovare risposte, l'unica cosa che poteva fare era riemergere e chiederglielo di persona. Melany era li con quella maglietta umida in mano, il profuno di Jared come di sabbia e acqua era ancora più accentuato. Si chiedeva perchè i suoi abiti fossero li, e che fine avesse fatto; da li non c'era via d'uscita. Nella sua mente iniziò a crearsi il panico. " e se gli fosse successo qualche cosa? ". Questa era la domanda che si ripeteva ormai da quando aveva raggiunto il lago. Non riusciva a capire come era riuscita a creare quella forza quando Jared era in difficoltà, era la prima volta che ci riusciva, la prima volta che il suo potere si piegava al suo volere. " e se lui avesse visto?". Anche questa domenda si fece largo nei suoi pensieri. Mel sapeva che ormai l'avrebbe guardata come un mostro. Dai suoi occhi usci una lacrima, non voleva essere un mostro, non voleva neanche quei poteri, e non riusciva a capire perché si erano scatenati proprio davanti a lui. Chiuse li occhi, e qualcosa di bagnato e morbito tolse via le lacrime dai suoi zigomi. Jared era li, davanti a lei, il busto fuori dall'acqua. - NON PIANGERE!- senza neanche rendersene conto Mel si sporse dalla riva e lo abbracciò. -  CREDEVO TI FOSSE ACCADUTO QUALCHE COSA DI BRUTTO- Jared era intesito, non riusciva a capire come potesse reagire a quella maniera, non aveva visto ciò che era?. Melany si tirò indietro alla sua reazione. Quindi i suoi pensieri erano giusti, ora la vedeva come un mostro. - MI DISPIACE JARED, IO CAPISCO CHE ORA MI VEDI COME UN MOSTRO....MA LASCIAMI SPIEGARE...- Jared la prese per i polsi. - TU, UN MOSTRO.... NELLA MIA VITA NE HO VISTI DI MOSTRI, E CREDIMI, L'UNICO MOSTRO QUI SONO IO-  Melany gli prese il viso tra le mani. I capelli umidi iniziavano a brillare al chiarore del tramonto. Melany non aveva mai visto un ragazzo cosi perfetto. - PERCHE' DICI QUESTO!, NON SAI DAVVERO DI CHE PARLI... VIENI FUORI, LASCIA CHE IO TI SPIEGI... -  Cercò di tirarlo su ma si oppose. -NON POSSO!- Guardò in basso verso l'acqua scura e Mel avvampò. - O MIO DIO!, SEI SENZA VESTITI...IO...IO...NON LO.....DIO CHE VERGOGNA.. -  Iniziò a balbettare dalla vergogna, diventando sempre più rossa. - NO!, NON è PER QUELLO- si grattò la testa. - IN UN CERTO SENSO AVREI PREFERITO QUESTA OPZIONE - Aggiunse lui. Alla sua frase si piegò in avanti, ma non vedeva nulla, l'acqua era troppo scura. Jared si alzò sui palmi delle mani, arrivando talmente vicino al viso di Mel da poter sentire il suo calore. Mel lo fissava, non abbassava lo sguardo, forse per paura che fosse realmente nudo. Jared la guardò con attenzione. La pelle chiara arrossata dalla sua presenza, il calore della sua pelle, le labbra che al suo avvicinarsi si erano avvampate di rosso come le fragole più belle; e Quegli occhi, che in quel momento brillavano come l'acqua cristallina. Jared non sapeva se far finire quel momento cosi tremendamente carico di desiderio e passione oppure avanzare di quel millimetro e sfiorare di nuovo quelle labbra, che ora ardevano più che mai. Gli vennero in mente le parole di Felix. " la sua anima è succulenta". Si, era vero, si sentiva da miglia e miglia di distanza e la cosa lo spaventava a morte. Quel pensiero lo fece tornare lucido, e prendendo con due dita la pelle calda e marmorea di lei, le mostrò la sua  vera natura, la coda del tritone, lasciando Melany con gli occhi spalancati e gli occhi fissi senza guardare, l'attesa lo logorava, perché non riusciva a leggere in lei nessuna reazione, ma una cosa la sapeva, anche se lei se ne sarebbe andata urlando non l'avrebbe mai odiata

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