pensieri.parole.fantasia: piccolissima storia.... lacrime di Diamanti......

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giovedì 8 novembre 2012

piccolissima storia.... lacrime di Diamanti......

Le mie lacrime ricaderono sul palmo della mia mano, ma non erano lacrime, erano diventate diamanti, fu allora che mi resi conto che non ero normale, che quello che sentivo da tempo era vero, e cioè che c'era qualche cosa che non andava in me. E ora che lo avevo scoperto era troppo tardi, perchè rinchiusa come una prigioniera, non venivo trattata male, ma da anni ormai vedevo il mondo da una finestra. Non potevo neanche aprire la finestra, ero segregata in quelle quattro mura da anni ormai. Il mio "padrone" entro nella stanza con un piatto gustoso e fumante. si avvicinò a me, sapevo cosa era venuto a fare, mi sfiorò la guancia, posando il palmo sotto il mio mento. ripensai al sole che non riscalderà mai la mia pelle, il vento, che non porterà mai profumi nuovi sul mio viso, la neve che non rinfrescherà le mie giornate, mentre felice correrò tra la sua morbidezza. l'azzurro ghiaccio dei miei occhi diventò lucido, e le sue mani si riempirono si brillanti diamanti, puro come la mia anima. << tu sei il mio tesoro, e non ti farò mai mancare niente >>, non parlavo con lui, non avevo neanche la forza di parlare con un uomo che mi aveva strappata alla mia gioventù. Non ricordavo nemmeno quale fosse la mia vita precedente, e se ne avessi avuta mai una al di fuori di quelle mura. Se ne andò contento del suo tesoro giornaliero, e mi rannicchiai sul davanzale della mia finestra. Il giorno seguente lui tornò di nuovo, ma non era solo, con lui, un ragazzo, suo nipote. << lei è la mia fonte di ricchezza, quando io non ci sarò più non dovrai mai trattarla male, vi lascio un pò da soli per fare conoscenza                      >>. Era la prima volta che vedevo qualcuno giovane come me, in verità era la prima persona che vedevo. Mi scrutò con occhi di chi con meraviglia si trovava davanti un qualche cosa di stupefacente. Si avvicinò piano, ero ancora davanti la finestra sbarrata. << tu sei la creatura più stupefacente che mi è mai capitato di vedere >>. posò la sua mano sul mio volto e in automatico mi venne da piangere, ma lui mi bloccò. << no, non piangere, non voglio nulla da te, non sono come lui, è da tempo che ti osservo, ma non per il tuo dono >>. Il suo sguardo come il cielo mi dava serenità, e il suo tocco era caldo e sincero, non come quello di suo nonno. << se eri li a guardare, perchè non sei venuto prima, non sai come ci si possa sentire rinchiusi senza nessuno, soli, abbandonati, senza felicità >>. Mi prese il viso con entrambe le mani. <<purtroppo mio nonno non voleva farti vedere da nessuno, neanche dalla famiglia, ho lottato parecchio, era da tempo che aspettavo questo giorno, lui tiene a te come il suo bene più prezioso e delicato >>. Allontanai le sue mani. <<io non sono un' oggetto, io sono carne, e ossa, ho un cuore e un anima, non sono una cosa che deve restare immobile in un angolo >>. Con mia sorpresa mi abbracciò. << ma io lo so, e non giustifico affatto quello che ti ha fatto, sono qui per aiutarti, tu sei molto di più di ciò che credi >>. Mi scopri la spalla. dove avevo da sempre avuto un simbolo, forse una voglia, ma sembrava più un tatuaggio. <<ho fatto delle ricerche su questo, e del perchè riesci a fare quello che fai, tu sei un angelo, e questo simbolo rappresenta il tuo nome >>. La mi faccia fu senza espressione, un conto era fare quello che sapevo fare ma essere un angelo, non credevo fosse possibile. << non stò scherzando, devi solo dire il tuo nome >>. Volevo stare al suo gioco, forse perchè in fondo lo sapevo anche io che poteva essere vero, o forse era solo una mia speranza per poter scappare. << Amelia >>. Ripetei il mio nome ad alta voce, ma non succedeva nulla. Lui rise. << non il tuo nome da umana, ma quello del tuo tatuaggio>>. alzai le mani sui fianchi. << non lo conosco, mi spiace >>. lui sorrise ancora, i suoi capelli neri corvino si posarono sulla mia fronte. << è per questo che sono qui, io conosco il tuo nome, da quando sei qui i fiori sono sempre fioriti, il nonno non si ammala mai, ho fatto delle ricerche e dopo molte porte chiuse sono riuscito a capire chi sei davvero >>. Si avvicinò al mio orecchio, sussurrando. << Haamiah, angelo della speranza. Da quando sei qui anche se sola e sempre triste non hai mai perso la speranza di una vita migliore per te e ciò che avevi intorno, sei tu, urlalo >>. Non appena nominò quel nome i miei occhi bruciarono, il tatuaggio si scuri evidenziandosi di più. La voce mi tremò. << Haamiah >>, usci tremando quel nome. Una luce mi avvolse scaraventando il ragazzo del quale non sapevo neanche il nome sul letto. la maglia si strappo dietro la schiena facendo uscire candide ed enormi ali bianche come la neve che non avevo mai toccato. I miei occhi diventarono bianchi, eppure ci vedevo perfettamente, anche i miei capelli diventarono bianchi, eppure non mi vedevo diversa, ma esattamente come ero. L'uomo che mi aveva tenuta rinchiuso entrò urlando contro il nipote del perchè aveva fatto quello, del perchè mi aveva liberata. Con grande rabbia che non donava ad un angelo distrussi l'intera camera che mi aveva tenuta in prigione per tutti quegli anni. << lei deve volare via, non è il suo posto questo >>. Disse il ragazzo con rabbia verso di lui. Il vecchi afferrò un coltello pronto ad ucciderlo. Lo difesi prendendo il pugnale al suo posto ma non una goccia di sangue ne usci. << la tua anima è impura, non meriti di poter vivere come un normale essere umano >>. Lo toccai a malapena, e lo lasciai a terra cieco e muto, cosi non avrebbe più potuto ne parlare ne vedere ma poteva solo ascoltare tutte le cose cattive che il mondo aveva da dirgli. Poi mi voltai verso il ragazzo. << Hai rischiato la vita per me, come ti chiami? >>, domandai al mio salvatore. << io sono Gabriel >>. Sorrisi, e gli diedi un bacio. << con questo bacio ti dono la vita eterna, e la possibilità di fare del bene nel mondo e poter aiutare altre persone >>. Senza parole guardò la sua nuova persona, se lo era meritato, mi guardò con occhi perlacei e ali simile alle mie uscirono dalla sua schiena, e insieme fuggimmo da quella casa che ci imprigionava me e ora anche lui dalla nostra vera vita.

3 commenti:

  1. questa mi mancava, ma come al solito mi ha sorpreso per come è bella!!!!!

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    1. Ciaoooo ben tornataaaa come sono andate queste vacanze????ti ringrazio per il complimento...è stata una storia molto breve XD

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  2. grazie, sono andate benissimo!! e per il complimento, non c'è bisogno di ringraziamenti, è più che meritatoooooo!!!!!!

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