pensieri.parole.fantasia: sangue chiama sangue...mini storia parte..2

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mercoledì 21 novembre 2012

sangue chiama sangue...mini storia parte..2

Mentre uscivo dal viale pulendomi il viso del dolce nettare che bramavo da settimane mi accorsi di una piccola luce che si accendeva nella borsa della ragazza,"maledizione", pensai, la sanguisuga aveva attivato un allarme silenzioso, che stupido sono stato, ero talmente preso dal sapore del suo sangue e dalla fame che avevo dimenticato di portare più attenzione. Con molta più velocità me ne andai via, nel mio percorso però rimasi con la mia convinzione e necessità di nutrirmi e lungo la mia strada lasciai una scia di cadaveri e corpo mutilati dalla toppa foga nel nutrirmi. Mentre mi nutrivo dell'ultimo corpo una scia di luce mi avvolse, era la luce della torre mobile di sorveglianza, in parole povere un accalappia cani per vampiri. Saltai da un palazzo all'altro, la sirena richiamava in casa gli umani, e faceva uscire allo scoperto i cacciatori, o come li chiamo io bracconieri, che sono a mio parere peggio dei dottori che facevano esperimenti su di noi. Loro almeno avevano la decenza di lasciarci vivere finché non morivamo di fame, invece di squartarci e prendere la nostra vita come bestie. Mi arrampicai sul grattacielo più alto, grigio metallo, arrivai fino in cima, su un attico lussuoso con tanto di piscina riscaldata. Mi abbassai sotto il parapetto, un aereo sorvolava il cielo notturno e buio. Ma c'era qualche cosa di strano, i miei sensi erano tutti in allerta, un pericolo stava per abbattersi su di me. Mi voltai di scatto, e parai un colpo, con l'avambraccio. Era veloce, forte, forse uno di noi, ma il suo odore era umano, caldo e invitante, eppure mi sembrava troppo strano, forse mi sbagliavo, forse avevo troppo sangue in circolo. Lo colpii allo stomaco, ricevetti un destro niente male sul naso, era da tempo che non provavo una sensazione simile al dolore. Presi il suo polso, lo girai e strinsi forte costringendolo a darmi le spalle. Stavo per affondare i denti nella sua carne quando il cappuccio della felpa verde scese dalla sua testa. Una criniera rossa come il sangue e riccia ne usci fuori, il suo profumo mi fece allertare, era come pensavo, era un'umana, ma come poteva essere cosi forte, cosi veloce. Me la lasciai sfuggire, e prese il sopravvento mi buttò a terra, i suoi ricci ricaderono delicati sul mio viso, i suoi occhi erano come il ghiaccio, e mi parve di vedere dei riflessi viola nel suo sguardo penetrante, era spaventosamente bella. << hai fatto male a venire qui >>. La sua voce ruppe quell'incantesimo. << che diavolo sei tu! >>. Ripresi il controllo e la schiacciai con il viso sul muro. con la mano cercava qualche cosa nella tasta dei pantaloni, la presi, era un allarme silenzioso, lo presi buttandolo a terra, e lo spaccai. << tu sei un purosangue allora, mio padre sarà contento di vederti >>. Suo padre. Alzai lo sguardo e un velo nero calò sul mio volto ero finito proprio nel posto dove dovevo stare più alla larga, ero finito nelle industrie Devis, la più grande fabbrica di sangue vampiro del mondo. << Ma come è possibile, tu non sei come loro, non sei umana e neanche vampiro, cosa sei! >>, era spaventosamente inquietante, il Sign. Devis era umano, lei era diversa. << non sono cose che ti riguardano, ora vieni con me >>. Sorrisi. Di certo non mi sarei fatto intrappolare da una novellina. << ti sbagli, io non vengo da nessuna parte, forse dovresti essere tu a venire con me, questo non è il tuo posto >>.   La lasciai andare, non ero di certo un mostro, non facevo del male a quelli della mia razza, si versava già abbastanza sangue. Si rimise sulla difensiva. << perchè mi lasci? >>, domandò titubante. << non so cosa sei, ma una buna parte di te, quasi tutta in effetti è della mia razza, e io non uccido quelli della mia razza, ma la domanda che mi tormenta di più è come sei diventata tu cosi? >>. Mi avvicinai cautamente, lei era ancora con i pugni alzati. con una mano avvolsi il suo pugno, era freddo, morto, come un corpo da tanto tempo senza nutrimento, eppure nel suo essere scorreva sangue. << che fai? >>. La zittii. Stavo cercando solo di capire che cosa fosse. Presi un dito, e lo misi in bocca mordendolo. Lei si dimenò, la bloccai con l'altro braccio. Noi sangue puro eravamo capaci di molte più cose, tra queste c'era che riuscivamo, nei nostri simili a prendere informazioni tramite il sangue, tutto ciò che aveva vissuto era impresso a fuoco nel sangue, e noi vampiri puri lo usavamo come mezzo di comunicazione infallibile cosi da non farci scoprire. Non riuscii a credere a ciò che il suo sangue mi fece vedere, ora capivo perchè era cosi, e la razza umana mi faceva ancora più ribrezzo. Le accarezzai una guancia, alzò la testa senza paura, convinta che adesso l'avrei uccisa, ma per lei provavo solo tristezza, la vita lussuosa e bella dove sembrava vivere era soltanto una prigionia e una tortura costante. Una creatura cosi bella era stata vittima troppo presto di cattiverie e torture e adesso che sapevo, dovevo convincerla a scappare da quella vita che non era nemmeno bello definirla in tal modo. << mi dispiace, vieni con me, e non soffrirai come ti ha fatto soffrire tuo padre >>. mi scostai piano dal suo orecchio e le porsi la mano. Alle mie parole rimase scioccata e i suoi occhi azzurri e viola si inondarono di lacrime. << non è amore ciò che un padre ti ha fatto, e tu lo sai bene, io non ti conosco è vero, ma come puoi vivere cosi in...... >>. Non riuscii a finire la frase, una puntura in argento mi penetrò la pelle, la vista si offuscò e caddi a terra con l'immagine della ragazza che sembrava urlare per me.  

3 commenti:

  1. Bello adesso però sono super curiosa!!!!!
    Aspetto il seguito!!!

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  2. Su dai vogliamo sapere come proseggue... nn puoi tenerci sulle spine cosi...!!!

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  3. Sono veramente contenta che vi piaccia.....arriverà presto...... ;-) con tutto ciò che la mia mente contorta riuscirà a partorire ahahahahahah grazie ancora ;-)

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