pensieri.parole.fantasia: piccolissima storia......il bosco della vita........

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domenica 4 novembre 2012

piccolissima storia......il bosco della vita........

Vagai allungo per la foresta, dopo quegli strani rumori che avvertivo ormai da qualche giorno. Erano più le volte che ero fuori casa che quelle in cui ero con la mia famiglia.....per loro ero la pecora nera della famiglia. mentre mi incamminavo nel bosco davanti casa per svagarmi un po le idee vidi qualche cosa di strano davanti a me, due enormi querce, i suoi rami si intrecciavano andando verso il cielo, mi strinsi nel giubbotto pesante, era freddo, tanto freddo. Mi avvicinai alla corteccia di uno dei possenti alberi, c'erano delle incisioni, ma non le avevo mai viste prima, erano strane, non le sapevo decifrare, e le stesse iscrizioni erano sull'altro albero. Una folata di aria calda mi spostò la chioma bionda, e la pelle arrossata dal freddo trovò un attimo di ristoro. Mi spostai, e il caldo spariva, poi tornando davanti agli alberi tornava il caldo. Allungai la mano nel vuoto e spai sotto il mio naso. Impaurita la tirai indietro, ed era tornata visibile. Presi un lungo respiro e attraversai gli alberi. quando riuscii a riaprire gli occhi il sole splendeva dolce e caldo sulla mia faccia, mi guardai intorno, era sicuramente il paradiso, perché non avevo mai visto un prato immenso e colorato come quello. il profumo che mi arrivava era buonissimo, tulipani, papaveri e tanti altri fiori colorati dipingevano quel panorama già perfetto di suo. Ero sicuramente morta e stavo già in paradiso. Tolsi il giubbotto pesante che ormai non serviva più e iniziai a correre euforica e felice di dove ero. Mi buttai a terra tra i tulipani rossi e bianchi, respirai affondo e quando aprii gli occhi la vidi volare sulla mia testa. era piccolissima, le orecchie appunta, un visino piccolissimo e occhi a mandorla molto grandi color bianco perla. la vidi poggiarsi su un fiore, piano mi avvicinai a lei. L'emozione era tanta e non ci credevo, era una fata, bellissima e delicata come un fiore. guardai dentro altri tulipani e ne era pieno, ognuno con occhi e ali di colori diversi, magnifiche. Volevo vedere cos'altro riservava quel mondo fantastico e mi inoltrai nella foresta difronte. Camminai allungo, le fate erano ovunque, e cosi belle. arrivai al fiume e mi chinai per bere, ma dietro di me c'era qualche cosa, che mi alitava addosso. Terrorizzata iniziai a correre velocemente, ma quella cosa che mi inseguiva mi era con il fiato sul collo. Mi nascosi in un cespuglio, e aspettai, i suoi passi si avvicinavano, era di certo un animale, sentivo la sua falcata. rimasi nascosta e lo vidi arrivare davanti a me. Non credevo ai miei occhi, era un centauro, metà uomo e metà cavallo. Mi tolsi un ricciolo dal viso e uscii fuori dal cespuglio. quando mi vide fece per tirarsi indietro, era grande, fino all'ombelico era completamente umano, e da quella parte in giù possenti zampe marrone cioccolato prendevamo posto di quelle gambe che ero abituata a vedere. Forse incuriosito si avvicinò, i suoi occhi erano neri come la notte, la sua pelle ispanica risaltava al chiarore del sole che entrava dal bosco. Mi prese una ciocca di capelli, << cosa sei tu? >>. alzai un sopracciglio. << io, io sono un umana, tu....sei un centauro >>. Mi girò attorno. << e cosi sei un' umano, sei il primo che vedo, siete parecchio strani >>. si avvicino al mio viso, e i capelli giallo grano ricadettero sul suo viso. << stavo per dirti la stessa cosa >>. Si scansò di qualche metro, e in una luce abbagliante si trasformo sotto i miei occhi, il corpo da cavallo non c'era più ma due gambe normalissime avevano preso il suo posto. << è cosi allora che ci si sente su due zampe >>. risi di cuore mentre barcollava. << ma come hai fatto? >>. Si stabilizzo. << noi siamo magici, possiamo fare tutto >>. Quel posto mi aveva totalmente stregato. mi fece fare il giro di tutto il bosco, creature fantastiche che credevo solo pura fantasia mi avvolgevano come fosse la cosa più normale del mondo, c'erano fauni, gnomi e piccoli folletti, ma sembravano più animali che persone se classificate nel mio mondo, ma Calsifer mi aveva detto che c'erano molte altre cose che il bosco celava, creature come lui, e molte altre ancora. Ero estasiata, e lo ero ancora di più perché Calsifer  era con me, era il "ragazzo" più dolce che avessi mai visto. Dopo un tempo che non riuscivo a definire mi riaccompagno sul suo dorso possente davanti le due querce. Scesi, mi misi davanti a lui. << devi andare per forza Clarissa >>, disse lui con viso triste e amareggiato stringendomi le mani. In realtà non avevo nulla per il quale avrei voluto tornare, io e la mia famiglia non andavamo d'accordo e a malapena ci parlavamo. << vorrei restare con tutta me stessa, ma siamo troppo diversi, non mi accetteranno mai qui, se non gli "animali", ma quelli come te non mi accetteranno mai >>. gli posai una mano sulla guancia. << e se potessi farti diventare come me, resteresti! >>, quando disse quella frase mi spiazzò. poi si avvicinò e posò le sue labbra sulle mie, la sua dolcezza era assurda, lo strinsi forte, non volevo lasciarlo, volevo restare con lui. Una luce ci avvolse, e quando spari mi ritrovai con metà corpo cavallo, con un mando vellutato e color oro, come i miei capelli. << o mio Dio, tu sei come me......cioè....io sono come te, come hai fatto! >>. Ero al settimo cielo, non ci potevo credere. << io sono magico ricordi >>. Lo abbracciai forte, contenta di ciò che aveva fatto per me, mi aveva resa libera, libera di stare in un posto dove ero amata e finalmente libera. Lo ringraziai con un bacio, e insieme cavalcammo quella raduna che mi aveva rapito e cambiato la vita.............FINE..........

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